MASSIMO CAROZZI / ZIMMER FREI – PONTE SONORO

PONTE SONORO
Massimo Carozzi / ZimmerFrei
a cura di Alessandra Franetovich

Ponte sonoro è la mappa sonora che Massimo Carozzi, del collettivo ZimmerFrei, ha realizzato confrontandosi con la realtà di Borgo del Ponte. Invitato dalla compagnia teatrale Semi Cattivi a produrre un’opera inedita per la quarta edizione del festival Cantieri Aperti, l’artista ha accettato e fatto proprio l’invito di relazionarsi con un quartiere storico il quale, benché vicinissimo al centro attuale della città, sembra vivere secondo i ritmi di un paese.

Gli abitanti di Borgo del Ponte si incontrano più volte nel corso di una giornata e si salutano sempre, si conosco tutti (o quasi) per nome, storie e famiglie, condividono quindi uno spazio che non è solo politico e geografico bensì del tempo e della memoria. Un tempo trascorso incrociandosi, parlando davanti alla fontana, sotto Porta Genova, guardando il campetto da calcio, davanti ai bar, fuori dalla lavanderia a gettoni, sedendo su sedie di plastica nelle calde sere d’estate, in un eterno ritorno che è pacifico e familiare. Da questo microcosmo non si viene esclusi per età, provenienza geografica, orientamento sessuale, fede religiosa, cultura, storia, nemmeno per differenti credi politici. Nonostante tutto e in virtù di tutto, a Borgo del Ponte la parola affonda ogni muro o barriera.

Su queste strade Massimo ha portato la sua esperienza di musicista e sound artist impegnato con il collettivo ZimmerFrei in progetti di analisi e studio di realtà periferiche e di quartieri, che lo hanno visto, assieme agli altri membri del gruppo, a giro per l’Europa a conoscere stratificate e ogni volta diverse realtà. Con il progetto Family Affairs, il collettivo ZimmerFrei ha sondato città come Ghent. Budapest, Varsavia, Milano, Torres Novas e molte altre, e si appresta a continuare questo viaggio tra cemento, parchi, abitazioni private e luoghi di incontro dei più disparati tipi, mostrando peculiarità di luoghi lontani, diversi l’uno dall’altro. Differenze che però, messe assieme, restituiscono il grande coro dell’umanità cui tutti noi facciamo parte.

Da queste premesse/esperienze nasce la mappa sonora composta da 12 tracce registrate, che alternano voci distinte e il vociare degli abitanti ai suoni che caratterizzano alcuni angoli e luoghi di Borgo del Ponte. Momenti specifici, discorsi generali, alcuni ripetuti più volte, storie personali e racconti che sono usciti dal quartiere entrando nella storia cittadina, regionale e nazionale. Ponte sonoro però prende le forme di un itinerario nel quartiere, pensato da Massimo per essere ascoltato in intimità, con le proprie cuffie, accostandosi ai luoghi cui queste registrazioni sono legate.

La pratica della mappa sonora ci ricorda che è possibile immaginare il mondo non solo attraverso l’immagine, e il regno della visibilità, bensì che è auspicabile porre attenzione ai diversi sensi i quali, riuniti, danno vita a una forma d’arte poli-sensoriale restituendoci una realtà più vicina a quella che quotidianamente esperiamo.

Ancora, il rapporto tra la sonorità e ciò che intendiamo arte contemporanea è attivo da decenni e trova una delle sue più celebri figure nell’affermazione del compositore nordamericano John Cage quando, registrando i suoni della 6th Avenue, ha sostenuto e quindi dimostrato di poter creare arte con i suoi della città. Nel caso di Ponte sonoro, all’azione di registrazione del reale si legano altri aspetti peculiari delle ricerche artistiche degli ultimi decenni quali la contestazione dell’autorialità, la dissoluzione della distinzione dei ruoli e degli spazi tra artista e pubblico in nome della condivisione di un medesimo luogo d’azione e di incontro.

AUTORE: Alessandra Franetovich

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