Riccardo Giacconi ha studiato arti visive presso l’Università IUAV di Venezia. Il suo lavoro, per certi versi Collodiano, è una reinvenzione del linguaggio della dinamica narrativa di storie, oggetti, città e personaggi reali, animati o inanimati che siano. Mosso dalla capacità dell’arte di confrontarsi con la vita di cose e persone, parifica in un’unica soluzione testimonianze orali, sceneggiature teatrali e documenti di archivio; il suo modello di ricerca, sempre trasversale, avvicina quindi contenuti che appaiono lontani assistendo alla loro reazione. Niente nel suo lavoro appare perciò statico e ogni cosa si rivela come una costante variazione.
Il suo lavoro è stato presentato in varie esposizioni, fra cui presso ar/ge kunst (Bolzano), MAC (Belfast), WUK Kunsthalle Exnergasse (Vienna), FRAC Champagne-Ardenne (Francia), tranzitdisplay (Praga), Peep-Hole (Milano), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino) e nella International Biennale for Young Art di Mosca. E’ stato artista in residenza presso il Centre international d’art et du paysage (Vassivière, Francia), Lugar a Dudas (Cali, Colombia), La Box (Bourges, Francia) e il MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma. Nel 2016 ha ricevuto il premio di produzione video ArteVisione, a cura di Sky Arte e Careof.
Ha presentato i suoi film in diversi festival, fra cui il New York Film Festival, l’International Film Festival Rotterdam, la Mostra del Cinema di Venezia, Visions du Réel e il FID Marseille, dove ha vinto il Grand Prix della competizione internazionale nel 2015. Nel 2007 ha co-fondato il collettivo Blauer Hase con cui cura la pubblicazione periodica Paesaggio e il festival Helicotrema.
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