Memento: l’ossessione del visibile
PIETRO GAGLIANÒ
presentazione a cura di Alessandra Franetovich

Memento è una riflessione sulla criticità della memoria collettiva quando prende forma nello spazio pubblico come segno del controllo egemonico o come atto di resistenza. Dagli apparati del potere alle esperienze del contro-monumento, dalla pianificazione urbana al controllo tentacolare sul tempo nel postfordismo, si scopre nell’ossessione per il visibile l’orizzonte di confronto tra la capacità eversiva dell’arte e del pensiero critico e la colonizzazione dell’immaginario nella società dello spettacolo. Memento parte dal caso del mai compiuto monumento a Costanzo Ciano a Livorno, costeggiando l’estetica dei totalitarismi europei, e analizza alcune possibilità dell’arte internazionale negli ultimi trent’anni, fino alle più recenti sperimentazioni degli artisti italiani nell’approcciare la materia del potere, le sue forme, le sue narrazioni e le alternative, nella condivisione e nella partecipazione. Un approfondimento riguarda il legame tra la corruzione del linguaggio e il conformismo.
Pietro Gaglianò (1975) è critico d’arte e curatore. Dopo la laurea in architettura ha approfondito il rapporto tra l’estetica del potere e le libertà individuali, prediligendo il contesto urbano, architettonico e sociale come scena delle pratiche artistiche contemporanee. Ha curato progetti speciali e mostre in Italia e all’estero. Da anni sperimenta formati ibridi dello spazio di verifica dell’arte, in cui esperienze di laboratorio e formazione si innestano sul modello tradizionale della mostra e del convegno.